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Modi pratici e abbordabili per aderire alla Fashion Revolution tutto l’anno

La settimana della Fashion Revolution sembra ormai lontana, e come per tutte le ricorrenze si rischia che, una volta passate, ci si dimentichi del loro senso. Vorrei che per me non fosse così, cerco di farmi guidare dai suoi valori tutto l’anno. Per questo motivo sto scrivendo questo post, in cui ti racconto cosa la Fashion Revolution significhi per me e come, anche con un budget piccolino, si possa aderire a questa filosofia etica della moda.

Ma prima di fare un piccolo elenco di modi pratici e abbordabili per partecipare nel nostro piccolo, vorrei presentarti in breve questa Fashion Revolution, se ancora non la conosci, con alcuni estratti dal loro sito. Se sai già di cosa si tratta, salta pure il testo che segue e vai direttamente ai miei suggerimenti :)

La moda è una forza importante, di cui tenere conto nella nostra società. Può suscitare emozioni, provocare, guidare, affascinare.

Il 24 Aprile 2013, 1133 persone sono morte e molte altre sono state ferite quando il complesso produttivo di Rana Plaza, a Dhaka, in Bangldesh, è crollato.

Fashion Revolution dice: basta!

Crediamo in un’industria della moda che rispetti le persone, l’ambiente, la creatività e il profitto in eguale misura. Insieme, useremo il potere dell’industria della moda per catalizzare il cambiamento e ridare dignità alla catena di produzione.

“Fashion Revolution  vuole essere il primo passo per la presa di coscienza di ciò che significa acquistare un capo d’abbigliamento, verso un futuro più etico e sostenibile per l’industria della moda, nel rispetto delle persone e dell’ambiente – commenta Marina Spadafora, coordinatrice del Fashion Revolution Day in Italia. –Scegliere cosa acquistiamo può creare il mondo che vogliamo: ognuno di noi ha il potere di cambiare le cose per il meglio e ogni momento è buono per iniziare a farlo”.

immagine presa dal blog di Fashion Revolution

Carry Somers, co-fondatrice di Fashion Revolution: “Non sappiamo più chi sono le persone che fanno i nostri vestiti, quindi è facile far finta di non vedere e come risultato milioni di persone stanno soffrendo, perfino morendo.

Orsola de Castro, co-fondatrice: ” Fashion Revolution verte sul costruire un futuro nel quale incidenti del genere non succedano mai più. Noi crediamo che conoscere chi fa i nostri vestiti sia il primo passo per trasformare l’industria della moda. Sapere chi fa i nostri vestiti richiede trasparenza, e questo implica apertura, onestà, comunicazione e responsabilità. Riconnettere i legami rotti e celebrare la relazione tra clienti e le persone che producono i nostri vestiti, scarpe, accessori e gioielli – tutto quello che chiamiamo fashion.”

E ora, alcuni suggerimenti su come aderire alla Fashion Revolution in un modo pratico e per tutte le tasche, tutto l’anno. Alcuni di questi potranno sembrarti banali e scontati, ma credimi, per molte persone purtroppo non lo sono.

MODI PRATICI E ABBORDABILI PER ADERIRE ALLA FASHION REVOLUTION TUTTO L’ANNO

Per prima cosa: se uno o più capi d’abbigliamento del tuo armadio non ti piacciono più, NON BUTTARLI VIA!

Se sono ancora in buone condizioni puoi rimetterli in circolo in diversi modi:

-Lo scambio: regalali alle tue amiche/i tuoi amici in cambio di qualcos’altro dello stesso valore. I cosiddetti “swap parties” negli ultimi anni hanno preso piede: puoi organizzarne uno o cercare eventi simili nelle vicinanze;

-Donali a una o più organizzazioni ONLUS che raccolgono vestiti per le persone meno fortunate, o che li rivendono per donare il ricavato a chi ha bisogno;

-Vendili come vestiti di seconda mano: per farlo, puoi servirti per esempio di un’app chiamata Depop, famosa proprio per questo scopo.

Se non sono più in buone condizioni, puoi:

-Servirti del “riciclo e recupero creativo”: cerca su Google o YouTube dei tutorial e progetti su come riciclare o migliorare vestiti che non metti più o che vuoi rendere più “personali”, puoi trovare idee fantastiche! Posso suggerirti di seguire persone come Gaia Segattini e il suo progetto Vendetta Uncinetta (che tra le altre cose ha anche pubblicato il libro “Rinnova il tuo guardaroba: tante idee semplici, facili ed economiche”; inoltre Gaia parla spesso di moda sostenibile, fair trade, artigianato, lavoro al femminile…), Elsie Larson di A Beautiful Mess (tanti progetti bellissimi di cucito, bigiotteria, stampa su tessuto, “paper crafts” e décor) ed Elisa di Sunvibes (che a Mallorca crea la sua linea stupenda di abiti stile boho e gypsy, e organizza spesso workshop di recupero creativo e moda sostenibile) per idee e ispirazioni.

-Se sono proprio messi male, e non c’è modo di recuperarli, puoi sempre tagliarli in pezzi e usarli come pezze per le pulizie: le nostre mamme e nonne l’hanno sempre fatto, e in questo modo non dobbiamo spendere soldi per comprare pezze industriali, che sono sempre fin troppo costose!

Sappiamo tutti che la cosiddetta “fast fashion”, essendo spesso molto economica, ci tenta sempre, in particolare se abbiamo bisogno urgente di qualcosa e il nostro portafogli è “leggero”. Lo so molto bene, soprattutto da quando mi sono trasferita a Londra e le spese sono decisamente troppe! In questo caso, cosa possiamo fare? Quando la scelta della fast fashion appare inevitabile, io faccio così:

-Cerco di scegliere qualcosa di cui ho davvero bisogno e so che userò molto;

-Tra tutti i brand di fast fashion, cerco di scegliere quelli di cui mi fido di più, ovvero i “meno peggio”, quelli che mostrano di fare qualche sforzo per avere un minore impatto sull’ambiente e per buone condizioni per i loro lavoratori;

-Dopo aver acquistato un capo fast fashion, davvero lo indosso molto, cercando di non sprecare il lavoro delle persone che lo hanno realizzato e le risorse usate per produrlo.

Ma se puoi, cerca di fare quanto segue:

-Compra vintage, seconda mano e dai negozi (o outlet) che vendono fondi di magazzino e vecchie collezioni, dove puoi trovare molte occasioni a un prezzo piccolo. Devi solo portare pazienza e cercare diverse volte, l’occasione è dietro l’angolo! Puoi trovare negozi vintage nelle città più grandi, oppure puoi cercare su internet. Per esempio, su Etsy.com trovi, oltre alla più famosa sezione di handmade, anche una sempre più grande sezione dedicata al vintage.

-Compra da brand indipendenti e dagli artigiani/makers/designers indipendenti! Ovviamente questa scelta è di solito un po’ più costosa rispetto ai capi di seconda mano o ad alcuni pezzi vintage (ma non è sempre vero: puoi trovare anche qualcosa di abbordabile e allo stesso tempo di buona qualità, ma fai attenzione! Non fidarti di chi -anche tra i makers e i brand indipendenti- propone prodotti troppo a buon mercato!), ma puoi fare come me: se davvero amo un capo, cerco di mettere da parte a poco a poco la cifra necessaria. Oppure creo una “wishlist” -lista dei desideri- che poi passo con nonchalance per le occasioni speciali (compleanno, ricorrenze, Natale) alle persone che mi vogliono bene ;)

Comprare dagli artigiani e dai brand indipendenti può fare la differenza: aiuterai una persona che si è creata il suo lavoro a partire dalle proprie creatività e abilità, e che mangia, paga le bollette e le spese, va in vacanza grazie alle vendite delle sue creazioni; inoltre compri da una persona che puoi vedere, con cui puoi parlare e con cui ti puoi confrontare, da cui potrai farti raccontare come nascono le sue creazioni.

E’ una scelta etica: aiuti l’ambiente e le persone coinvolte nella realizzazione vengono pagate (di solito) il giusto per il loro lavoro.

Cominciamo con il selezionare uno o due punti in questa lista e a lavorarci su, pian pianino ci verrà più facile applicare anche gli altri. Ricordiamoci che gli oceani sono fatti di tante piccole gocce. Ogni goccia fa la differenza. Una di quelle gocce possiamo essere noi :)

Qui sotto puoi vedere delle foto di me che indosso alcuni dei miei pezzi handmade preferiti :) ne ho altri nell’armadio, che prima o poi fotograferò ;)


Qui indosso un vestito + basco Carolina Emme; Londra 2018


 Qui indosso un vestito Fils de Rêves; Algarve, Portogallo, 2015 

Qui indosso maxigonna Fils de Rêves; Mallorca, 2018. La gonna è un acquisto del 2014 


Qui indosso una maxi gonna realizzata da mia mamma. Milano, 2016.  L’ha creata per me nel 2013. Mia mamma ha sempre cucito vestiti per me e le mie sorelle da quando eravamo piccolissime; ho imparato ad amare il fatto a mano soprattutto grazie a lei :)


Il mio sito internet: www.petitefraisejewelry.com Il mio shop Etsy: www.petitefraise.etsy.com Il mio Instagram: instagram.com/petitefraisejewelry/


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